“PER DIECI MINUTI” di Chiara Gamberale
La protagonista di questo libro leggero ma con spunti profondi di riflessione è Chiara, una giovane donna di 36 anni che sta vivendo la separazione dal marito con cui è sposata da dieci, anche se la loro storia dura da molto più tempo essendo, i due, sostanzialmente cresciuti insieme.
Nello stesso periodo in cui suo marito con una telefonata le comunica che non rientrerà dall’estero dove si trova per lavoro, a Chiara succedono, un sacco di altre cose spiacevoli tra cui per esempio la sostituzione della sua rubrica con un’altra più giovane e attuale.
CAMBIAMENTO PROFONDO
Chiara si trova drasticamente ad un affrontare un cambiamento di vita, di routine e di abitudini. Come in tutti i cambiamenti anche in questo caso la protagonista si sente destabilizzata perché cambiare significa lasciare indietro una parte di lei, lasciarla morire e affrontare tale perdita.
Chiara non è pronta a fare ciò e si ritrova per un anno a sopravvivere lasciando che le cose le scorrano accanto, senza motivazione, stimolo o alcunché di appassionante. Incastrata in un enorme stress emotivo che non è pronta a vivere. Resta invischiata con passività nella situazione, in lotta con una profonda e naufragante incapacità di decisione cronica che le impedisce di lasciare l’uomo con cui ormai non riesce più a condividere quasi niente.
Ma se è vero che il cambiamento fa morire una parte di sé è anche vero che lascia lo spazio ad una nuova rinascita, che è pronta a fiorire.
E poiché in ogni caso, la vita stessa è cambiamento come dice anche Schopenhauer “Il cambiamento è l’unica cosa immutabile”, anche Chiara si trova ora ad una svolta, ed in questo la terapeuta le da una mano, un’idea giocosa ma al tempo stesso stimolante e creativa che la porterà giorno dopo giorno a sperimentarsi e a conoscere sempre più in profondità parti di sé che erano rimaste dormienti a causa della routine; azioni semplici, ma che, poco alla volta, la aiutano a cambiare sguardo sul mondo che la circonda e a capire che ricominciare è necessario.
IL COMPITO DEI DIECI MINUTI – “non resistere al cambiamento, buttati” Cit.
L’incapacità di comprendere che è necessario cambiare, la paura dell’incognita, di ciò che non si conosce e dell’incertezza, la paura del fallimento, l’attaccamento alle abitudini, sono tutte variabili che non ci permettono di affrontare la realtà del cambiamento, ci impediscono di sperimentare il nuovo, il diverso, ciò che non conosciamo. Ed è qui che entra in gioco il compito assegnatole dalla psicologa per aiutarla ad interessarsi nuovamente alla vita, alle sensazioni, al pathos e alla quotidianità perduta.
Il libro diventa un diario di un ‘mese terapeutico’ della protagonista dove tutti i giorni, per un mese deve fare una cosa nuova, mai fatta prima, uscire dagli schemi abitudinari per ritrovare la voglia di vivere, smettere di avere paura e abbandonarsi al nuovo.
La cosa più difficile è iniziare, cimentarsi in qualcosa di sconosciuto, ma poi diviene più facile e a tratti divertente. Scoprire aspetti di sé nuovi, vivere in modi differenti vecchie relazioni, diviene necessario per ridare colore alla vita per ricominciare a godere dei profumi della natura, di occasioni, sensazioni ed energie positive provenienti da nuove conoscenze e nuovi amici, ma principalmente, dalla persona più importante che ognuno di noi ha, sé stessi.
Più che le azioni, di per sé semplici, talvolta banali, sono le opportunità quelle che contano davvero: dare a sé stessi e alla propria vita, anche solo per dieci minuti, la possibilità di sorprenderci, di uscire dagli schemi, dai limiti che ci siamo imposti per sentirci al sicuro. Dieci minuti per fare i pancakes, cambiare taglio od osare un viola sulle unghie, invitare amici a casa per il giorno di Natale, ascoltare la propria madre, confidarsi con un’amica, prendersi cura di un ragazzo dell’Eritrea giunto in Italia senza famiglia e desideroso di portare avanti gli studi. E così, giorno dopo giorno, Chiara si scopre una persona nuova, diversa dalla ragazzina con le trecce che suo marito vorrebbe sempre così, fragile ed insicura e scopre di avere la forza e le capacità per potercela fare anche da sola, perché “il meglio della vita sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano”. (p. 169)
La vita è uno splendido viaggio dove non si è mai fermi, tutto cambia di continuo, anche noi nel momento preciso in cui viviamo l’istante non siamo gli stessi di un attimo prima. Tutto ha un inizio e una fine, e ciò che ci ha accompagnato ieri, oggi potrebbe non esserci più, come un marito, un matrimonio o una rubrica per Chiara; guardare questa realtà con occhi diversi, pronti a sperimentarci in azioni o pensieri nuovi ogni giorno come fa Chiara, ci permette di godere al meglio il qui ed ora, di beneficiare di quello che abbiamo tra le mani senza preoccuparci del fatto che prima o poi potremmo perderlo.
Troppo spesso nella vita non ci permettiamo di lasciarci andare a nuove frequenti scoperte senza la paura del giudizio altrui e rimaniamo dietro a ritmi prestabiliti. Ma se ogni tanto anche noi provassimo a trovare anche solo “dieci minuti” per sperimentare qualcosa che desideriamo o svolgere un’attività che non facciamo mai, uscendo dai nostri schemi mentali pensando di non avere nulla da perdere, riusciremo a trovare la strada per fronteggiare momenti di difficoltà.
Dott.ssa Vanessa Coacci